Aikido
合氣道

Cos’è? Come viene praticato nel nostro dojo?

Per poter capire al meglio questa disciplina e la nostra attività ti spieghiamo il DOVE il COME e il QUANDO.

DOVE 

L’Aikido  si pratica nel dojo: il “luogo (jō) dove si segue la via (dō)”.

Ciò che determina la differenza tra un dojo e una normale palestra, non è tanto lo spazio fisico, ma l’attitudine e lo “spirito” con cui si pratica.

Il dojo è uno spazio liberato, dove non devono permanere le preoccupazioni e i meccanismi mentali tipici della vita quotidiana.

Il dojo è il luogo dove semplicemente e totalmente si pratica la Via, superando i limiti del proprio ego.

La pratica della Via si rafforza se i praticanti si concepiscono come gruppo e non più solo in termini di individui separati gli uni dagli altri.

L’Aikido, oltre che arte marziale, può essere intesa anche come una bella forma di meditazione dinamica, una vera e propria via spirituale, un percorso alla conoscenza di sé stessi.

L’Aikido prevede sia l’utilizzo di armi (Bukiwaza) sia l’applicazione di tecniche e principi senza armi (Taijustu). Il termine Aikido, composto dai caratteri Han (kanji) di Ai – unione, Ki – energia, Do – via, può essere tradotto molto approssimativamente in: la via che unifica l’energia. Va detto che tradurre in italiano, il significato dei complessi caratteri Han è molto difficile… Viene chiamato anche l’arte della Pace. 

COME 

L’obiettivo è riportare lo stato di equilibrio quando si genera un disequilibrio: chi ti attacca non è il tuo nemico, è una persona che ha perso il proprio equilibrio. Devi affrontare il tuo nemico interiore e non contrapporre aggressione ad aggressione ma, attraverso l’applicazione dei principi, far comprendere che tale aggressione è inutile e riportare lo stato di pace.

Come per tutte le discipline, bisogna apprendere principi e tecniche, essere costanti nella pratica, impegnarsi e avere un comportamento corretto.

In questo dojo, si rispetta lo Yawara.

Gli antichi e feroci guerrieri samurai , apprendevano la tecnica dello yawara, la tecnica della dolcezza.

In Giappone il samurai doveva imparare sia le arti marziali che quelle della vita civile: un buon comportamento deve essere improntato al rispetto reciproco. Nel dojo bisogna limitare gli scambi verbali a favore della pratica e alla collaborazione tra allievi. L’Aikido è un’attività che prevede contatto fisico: ti è richiesta attenzione e di misurare la tua azione equilibrando efficacia e tutela dell’altro.

Tutte le regole per avere una buona etichetta sono raccolte nel reshiki [link] e nel regolamento disciplinare [link]

Per spiegarti meglio con quale spirito pratichiamo e quale sia l’indirizzo del nostro Insegnante Bruno Brugnoli scomoderemo il Maestro Deshimaru,  che nel suo libro Lo zen e le arti marziali (tradotto da F. Guareschi, Edizioni SE, collana Piccola enciclopedia, 1995) cita il Bun bu ryodo, la doppia via: cioè l’educazione alla pratica deve essere sia militare che civile, come il maschile e il femminile, come le due ali di un uccello:

Il Budo武道 giapponese si è sviluppato in relazione diretta con etica, la filosofia e la religione.

Tutti gli antichi testi di Budo武道, sviluppano infatti una riflessione intellettuale sull’ego.

Spiegano e insegnano la profonda tecnica della via.

Come fare per praticarla?

Do , che in giapponese significa la via, non è solamente una tecnica, un waza.

la cerimonia del tè è detta chado 茶道, ikebana 生け花 , l’arte di disporre i fiori o kado ,la calligrafia è shodo 书法/书道, la via del profumo è Kodo , ossia l’arte di bruciare il legno profumato di sandalo.

Il mio maestro Kodo Sawaki Amava molto il kodo, al punto di portare il suo nome

Deshimaru Lo zen e le arti marziali

Gli allievi sono costantemente stimolati a partecipare a stage, seminari, esperienze presso altri dojo, al fine di stimolare elasticità e apertura mentale, senza dimenticare la fermezza dei princìpi.

QUANDO

Pratichiamo Aikido
lunedì, mercoledì e venerdì
dalle 20:00 alle 22:00,
presso la palestra di Via Tito Vignoli 35.